Dogecoin e successivamente Shiba inu sono due tra le più famose criptovalute oggi in circolazione, Dogecoin fu creato in origine da Billy Markus e Jackson Palmer come critica satirica delle speculazioni che avvengono quotidianamente nel mondo della criptofinanza.
Fu lanciato inizialmente nel 2013 ma la sua fama è arrivata nel 2021 grazie all’impressionante performance del suo prezzo e i vari articoli scritti a riguardo.
Tra 2020 e 2021 ha stupito tutti con guadagni da capogiro, inizialmente spinto solamente dal meme, e successivamente dalla pubblicità ricevuta da Elon Musk, divenne l’asset più remunerativo del periodo attirando altri investitori; Questo creò un circolo vizioso in cui Doge veniva comprato solo con la speranza dell’arrivo di nuovi acquirenti nel processo chiamato “The greater fool theory”
Shiba inu invece, creata nel 2020, è una delle tante copie che data la performance del “memecoin” per eccellenza provò ad imitarne il successo rendendosi il più simile possibile.
Questi due token sono definiti da solo due caratteristiche, senza le quali non avrebbero mai raggiunto la notorietà di cui godono, il nome e la performance del prezzo; queste due monete, al contrario di varie criptovalute come ethereum polkadot o bitcoin, non offrono nessun utilizzo o vantaggio, possono solo essere comprate e vendute e sono chiamate in gergo “shitcoin” (monete senza valore), o più nello specifico “memecoins” ovvero token che hanno come unico valore il loro collegamento a un meme.
Shiba inu deve il suo successo al suo collegamento con Dogecoin, e Dogecoin deve il suo successo al suo collegamento col meme del cane “doge” diventato famoso nel 2013. Gli investitori in queste 2 criptovalute, e di tutti i memecoin in generale, non acquistano questi prodotti perché sperano che assumerà qualche ruolo nella società del futuro, ma perché sperano che qualcuno le compri da loro a un prezzo maggiorato, in pratica il prezzo cresce per pura speculazione.
Per queste ragioni gli investitori più esperti sono solitamente ostili a memecoins e shitcoin, il loro successo è collegato solo al numero di persone che ne sentono parlare e all’entusiasmo dietro i progetti, fattori imprevedibili che possono portare guadagni o perdite enormi. Per questo quando Elon Musk ha iniziato a twittarne facendolo conoscere a tutti il loro valore ha toccato i massimi storici, ma quando il mercato ha iniziato a rallentare e l’entusiasmo è calato, l’intero schema è caduto a pezzi facendolo calare Doge del 80%.
Oggi Doge ha una capitalizzazione di 20 miliardi, un quinto di ciò che era un tempo, e nonostante vari tentativi della fanbase di riportare il progetto in auge, i guadagni che oggi Dogecoin è in grado di portare sono infimi rispetto anche a quelli delle crypto più importanti.
Il futuro di queste due monete non è dei più brillanti, i loro valori sono ormai da mesi in discesa e le loro capitalizzazioni sono ormai enormi, questo significa che, al contrario di quando andavano per pochi centesimi, oggi per muoverle di pochi punti ci vogliono milioni di dollari di investimenti, capitali che non si trovano nonostante Musk sia tornato a parlarne e a fargli pubblicità, ed è quindi dura immaginarsi un ritorno di Doge fra le crypto più performanti