A distanza di 15 anni dalla fondazione, Mark Zuckemberg ufficializza il rebranding del social network che ha rivoluzionato il mondo del web.
Proprio Il fondatore, durante il Facebook connect tenutosi a novembre 2021, ha annunciato con una presentazione ormai virale il cambio nome di Facebook in Meta, spiegando quali sono i grandi obiettivi riguardo al fantomatico
metaverso e cosa comporterà tutto questo.
Ebbene sì, dopo l’esplosione degli NFT, un altro trend che si è sviluppato parallelamente nell’ultimo anno è quello del metaverso.
Dopo la nascita di Earth-2, alcune cryptovalute hanno creato il proprio metaverso, come Decentraland prima e The Sandbox poi, generando un grande hype e interesse attorno a questo nuovo mondo che non poteva di certo passare inosservato a un uomo così rivoluzionario, come Zuck, il quale ha deciso di stanziare circa 10 miliardi per lo sviluppo, spostando parte delle energie della sua società dai social al metaverso.
Un nuovo modo per relazionarsi
Abbiamo sperimentato negli ultimi due anni l’opportunità di lavorare e studiare da casa, di certo non è stato semplice, ma ha aperto alle possibilità di mantenere queste modalità a distanza anche in un futuro post-pandemia.
Per rendere più immersivo e interattivo tutto ciò, Facebook/Meta ha sviluppato alcune suite a seconda delle necessità
In primis, per entrare nel metaverso saranno necessari alcuni tool particolari come il headset VR e i controller Oculus Quest, acquistabili anche su Amazon per esempio.
Con questi strunti sarà possibile “vedere” il mondo virtuale, e manipolarlo.
Il visore in particolare, è stato sviluppato per anni, e proprio per questo abbiamo visto diverse versioni del prodotto, l’Oculus Quest 1 il Quest 2 ed il Rift S. Inoltre esiste un nuovo progetto nome in codice Project Cambria per la creazione di un nuovo visore di altissima qualità che sarà fondamentale per godere a pieno del Metaverso che Meta ha in mente.
Uno dei punti deboli del metaverso è l’ambiente, quello reale, che circonda l’utente. Proprio per questo i nuovi modelli già in commercio e sempre di più quelli che saranno sviluppati saranno dotati di sensori e telecamere rivolte verso l’esterno che daranno la possibilità di vedere chi e cosa entra nella nostra area d’azione mentre noi indossiamo l’headset VR.
Inoltre sarà sempre più consueto avere immagini virtuali sovrapposte al monto reale per quello che sarà una realtà aumentata pensata per socializzare ed anche per la collaborazione sul posto di lavoro.
E’ già in commercio ad primo tentativo grazie alla collaborazione tra LuxOttica (RayBan) e Facebook: i RAY-BAN STORIES SMART GLASSES
Horizon Home
Horizon Home è una vera e propria “porta d’ingresso” al metaverso, come ha detto lo stesso Zuckemberg. Permetterà di connettersi in modo sempre più interattivo con i propri amici, che si trovino nella stanza vicino alla tua, nella città a fianco o dall’altra parte del mondo, avrai la possibilità di parlare e, virtualmente, vederli il loro avatar.
Da un punto di vista lavorativo, Horizon Home, grazie soprattutto a Oculus Quest for Business, prevederà presto integrazioni con strumenti quali dropbox e tool utili per la collaborazione, garantendo la possibilità di lavorare sinergicamente come se si fosse nello stesso posto.
Conclusioni finali
Innovazione o distruzione dell’arte di socializzare? I pareri sono contrastanti, sicuramente diventerà uno strumento utile per aziende e lavoratori, agevolati in un mondo sempre più imprevedibile e tech. Sono comunque molte le preoccupazioni riguardo ai possibili effetti, soprattutto per lenuovegenerazioni, le quali dovranno imparare al meglio a sfruttare uno strumento con grandi potenzialità.